La formula magica per una relazione duratura.

Molto spesso consideriamo le relazioni contestualmente al sentimento dell'amore. Ma se provassimo a discostarci da questo accostamento e cercassimo di ragionare singolarmente su cos'è l'amore e cos'è la relazione, a che conclusione potremmo arrivare? Innanzitutto partiamo dall'amore. C'è chi dice che si tratta di un sentimento che deriva dal "colpo di fulmine" e c'è chi dice che si può "costruire" nel tempo. Sinceramente io ritengo di far parte della prima categoria di persone, ma questo poco importa ai fini dell'analisi che mi appresto a fare. Per quale motivo? Perché una delle domande che, spesso, mi pongo è: "Come fanno determinate persone a portare avanti relazioni durature? Qual è la formula magica o, meglio, ne esiste una? Ho provato a valutare questo aspetto fondamentale della vita da diverse angolazioni e quella che mi ha convinto maggiormente consiste nel mettere in correlazione la relazione con l'accettazione dei difetti. Mi spiego meglio. Qual è il motivo ricorrente che, in molti, adducono al momento della chiusura di una relazione? Ve ne cito alcuni per chiarezza espositiva: "è noioso", "è pesante", "è ignorante", "non è ambizioso", "non è intelligente", "non è abbastanza per me". E potrei continuare per giorni. Ora, la domanda che sorge spontanea è: "Quando l'hai conosciuto e hai deciso di costruirci un rapporto, questi difetti non sussistevano? Nella maggior parte dei casi hai semplicemente deciso di accettarli e, a volte, addirittura di apprezzarli. E allora perché, inizialmente, hai deciso di accettarli e poi hai cambiato idea? I motivi potrebbero essere svariati, ma non è questa la sede più adatta per prenderli in considerazione. Molti si chiederanno cosa c'entra tutto questo con la costruzione di una relazione durevole nel tempo. La risposta è molto semplice: le persone che portano avanti una relazione duratura hanno deciso e decidono, ogni giorno, di accettare i difetti del proprio partner, senza pensare alla possibilità di trovare un'altra persona che abbia più pregi. E non sbagliano. Non sbagliano perché ogni persona ha i suoi pregi e i suoi difetti. E forse è meglio concentrare le proprie energie sull'accettazione dei difetti di una singola persona, piuttosto che continuare a cercare la persona oggettivamente perfetta. E se non ci si volesse accontentare? Basterebbe semplicemente stabilire razionalmente quei difetti che non siamo in grado di accettare e ricercare una persona che non sia in "possesso" di questi ultimi. Ammetto che questa tesi possa sembrare pessimistica, quasi leopardiana, ma ritengo che possa quantomeno far riflettere sul fatto che, forse, non si debba per forza valutare la durata di una relazione soltanto sulla base dell'amore che lega due persone.