La meritocrazia universitaria: un'utopia tutta italiana.
Molto spesso si assiste a vere e proprie rapine (art. 628 c.p.) non ancora annoverate fra i reati punibili con la pena della multa o della reclusione. Nello specifico, ci sono persone che non hanno idea di cosa significhi leggere e studiare un libro intero. Per quale motivo? Perché il sistema universitario permette l'uso della fortuna che, in alcuni casi, sarebbe da configurare come eccesso colposo ex art. 55 c.p. ("si eccedono colposamente i limiti imposti dalla dignità"). Come? Ponendo allo studente da un minimo di 2 ad un massimo di 5 domande su un programma vasto, senza una valutazione del livello di difficoltà delle stesse. Questo comporta, inevitabilmente, che alcuni studenti vengano valutati sulla base di domande specifiche e difficili, mentre altri se la cavino con domande generiche e semplici. In altre parole, il risultato può essere facilmente esplicitato dalle seguenti formule: superamento dell'esame = domande semplici e generiche > domande specifiche e difficili V (oppure) superamento dell'esame = fortuna.
Per questo motivo, sorgono spontanee alcune domande: Come mai non è equiparabile la formula: superamento dell'esame = studio? Dove si trova questa fortuna? Come la si ottiene? Perché studiare un intero libro quando puoi avere fortuna?
Innanzitutto, la formula non è equiparabile perché le probabilità che venga in essere sono nettamente inferiori rispetto alle due sovraesposte. In secondo luogo, dicono che la fortuna aiuti gli audaci, ma questo non ho ancora avuto il piacere di constatarlo. In terzo luogo, non esiste un modo per ottenerla e neanche un posto in cui trovarla. In quarto luogo, le persone simili a me dovranno continuare a studiarsi libri interi, guardando da lontano studenti che, nonostante saltino capitoli di libri, supereranno gli esami probabilmente con voti superiori.
Ovviamente, una tesi presuppone anche un'antitesi di tutto rispetto che cercherò di enunciare per mezzo di un esempio. Nella mia carriera universitaria ho avuto l'opportunità di essere interrogato da un docente che mi ha posto 5/6 domande, ognuna relativa ad un capitolo del libro. In questo modo, se avessi saltato un capitolo non avrei passato l'esame. E se questa potesse essere una soluzione? Probabilmente può essere un primo passo per far sì che si riesca, almeno in parte, ad ottenere un'uniformità nella valutazione e per cercare di limitare, per quanto possibile, l'utilizzo di metodi come la fortuna per superare un esame.