A.F.D.S. Zanon-Deganutti: la prima sezione studentesca di donatori di sangue in Italia.
Nel 1866 il commissario regio Quintino Sella fonda il Regio Istituto Tecnico a Udine che successivamente viene intitolato ad Antonio Zanon. 105 anni dopo, nasce la prima sezione studentesca di donatori di sangue in Italia: l’A.F.D.S. Zanon-Deganutti. Ma parliamo direttamente con il Presidente Carlo Pavan.
45 anni e non sentirli: qual è il segreto della vostra longevità?
Non esiste un vero e proprio segreto, semplicemente la nostra mission è sempre stata quella di avere un direttivo giovane, supportato dall'esperienza di qualche “vecchietto”, per rimanere al passo coi tempi e capire repentinamente le esigenze dei ragazzi con i quali abbiamo ogni giorno a che fare.
Quante donazioni fate ogni anno?
Dal 2008 riusciamo sempre a superare le 500 donazioni che ci prefiggiamo ad inizio anno. Quest’anno siamo riusciti ad arrivare a 504 donazioni, ma in futuro ci auguriamo di riuscire a superare le 600 donazioni.
Come riuscite ad invogliare i giovani a venire a donare?
Abbiamo capito che fare riunioni in affollati auditorium lascia il tempo che trova e, per questo motivo, da moltissimi anni la nostra attività si svolge classe per classe due volte l’anno. In questo modo, gli studenti si trovano maggiormente a loro agio e sono più disponibili ad interagire con i ragazzi che, di volta in volta, vanno a fare propaganda. Inoltre, i nostri volontari hanno il compito di trovare ragazzi delle scuole che abbiano voglia di darci una mano e, finora, posso dire che ci stanno riuscendo senza alcuna difficoltà.
Sembra che i giovani siano al centro del vostro progetto. È veramente così?
Certamente. I nostri volontari sono tutti giovani e, alla fine del mandato, io lascerò la presidenza ad uno dei membri del consiglio direttivo perché ritengo che sia importante, anche per una crescita della nostra sezione, che ci sia un cambio generazionale.
Come riuscite a mantenervi in contatto con i vostri donatori?
Una volta era più complicato mantenersi in contatto con i donatori della sezione. Attualmente, grazie ai social network e alle app di messaggistica istantanea, è più semplice perché si possono creare gruppi e condividere gli eventi con tutti i nostri associati.
Che tipo di eventi organizzate?
Oltre alle quattro donazioni in autoemoteca, organizziamo delle giornate di donazioni collettive in ospedale tramite eventi su Facebook, che diventano veri e propri momenti di ritrovo per i ragazzi della sezione. Inoltre, cerchiamo di creare altre occasioni di aggregazione che esulano dalla donazione del sangue, come la cena annuale, alla quale partecipano tantissimi ragazzi sia studenti sia ex studenti, oltre a persone che ormai da anni, se non da decenni, fanno parte della nostra sezione.
Per concludere, un’ultima peculiarità della vostra sezione?
Siamo stati i primi a beneficiare della presenza della nuova autoemoteca nelle scuole e questo è, per noi, motivo di vanto e di orgoglio.