Marco Cataldi: il giovane imprenditore che vuole vederci chiaro.

L'acuità visiva di una persona si misura in decimi. Più precisamente, ad ogni riga dell'ottotipo che si riesce a leggere ne corrisponde uno, fino al raggiungimento della perfezione dei #10decimi. Proprio a questo si è ispirato un giovane imprenditore friulano quando, sfidando la concorrenza e la miope burocrazia italiana, ha deciso di aprire “10 Decimi” a Cividale del Friuli (UD). Un'ottica attenta sia all'innovazione, con prodotti tecnologici ricercati tra le fiere internazionali di settore, sia all’esemplare artigianalità delle migliori ditte di occhiali da sole e da vista made in Italy. Ma parliamo direttamente con il titolare e unico socio dell’Ottica 10 Decimi, Marco Cataldi.

Qual è stato il suo percorso formativo professionale?

Sin da bambino, il mio sogno è sempre stato quello di diventare un ottico. Dopo essermi formato professionalmente a Cividale del Friuli, ho lavorato nel mondo dell’ottica per 10 anni, girando e scoprendo tutte le realtà della nostra Regione. Se dovessi sintetizzare il mio percorso lo paragonerei ad un bambino: nato a Trieste, cresciuto in Friuli-Venezia Giulia e diventato adulto a Cividale.

Come le è venuta l'idea di aprire un’ottica? Perché ha scelto Cividale?

Il mondo dell'ottica, per me, non è un semplice lavoro, ma è una vera e propria passione. Una passione che mi ha sempre spinto e fatto sognare un negozio di proprietà. Tale scelta non poteva non ricadere su Cividale (patrimonio mondiale dell’Unesco), comune dove sono cresciuto professionalmente e dove, da un po’ di anni, risiedo.

Perché ha deciso di fare impresa in Italia?

Fare impresa in Italia non è una scelta facile perché il livello di tassazione è fuori controllo da anni e, per un imprenditore giovane come me, è ancora più difficile far quadrare i conti, soprattutto all’inizio dell’attività imprenditoriale. Ma io non demordo perché non avrei mai potuto fare impresa all’estero. Si potrebbe considerare patriottismo o pazzia, ma io credo ancora nel nostro Bel paese e nell’alta qualità del nostro settore manifatturiero.

Quali sono le difficoltà che ha incontrato?

Burocrazia: sembra banale parlarne, ma è la grossa problematica con la quale, ogni giorno, tutti gli imprenditori italiani devono scontrarsi. Avere degli enti (Camera di Commercio, Comune…) che non comunicano fra loro e ti fanno “rimbalzare” fra i vari uffici porta alla perdita di tanto tempo e, a volte, pure della pazienza.

Quali sono i suoi obiettivi per il futuro?

Se dovessi sognare ad occhi aperti, spererei di poter ampliare il mio business aprendo ulteriori filiali in altri comuni o, magari, in alcune città. Per me sarebbe motivo di orgoglio poter affermare di aver creato un’impresa di una certa dimensione totalmente made in Friuli.

Tanti imprenditori ritengono che l'Italia non abbia futuro e scelgono di iniziare la propria attività all'estero, lei cosa ne pensa?

Avendo deciso di iniziare un’attività imprenditoriale in Italia, è scontato che io creda nel futuro dell’Italia. La scelta di coloro che iniziano la propria attività all’estero non la condivido, ma la accetto perché mi rendo conto che, a livello europeo, molti Stati permettono di aprire una società a costi moderati e impongono una tassazione di gran lunga inferiore rispetto a quella italiana.

Cosa consiglierebbe ai giovani?

Io sono un ragazzo che ha realizzato il suo sogno. Per questo motivo, se avete un sogno, perseguitelo con tutte le vostre forze. Non mollate. Non arrendetevi. Non demordete. A volte non sarà facile e troverete tante persone che vi consiglieranno di desistere, ma se ci credete veramente continuate a testa bassa. Focalizzatevi sul vostro obiettivo e, soprattutto, investite su voi stessi e imparate a coltivare le vostre capacità.